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E’ forse l’uomo che, in Italia, ne sa più di tutti di televisione. Giovanni Minoli. Ha inventato o portato al successo Mixer, Un posto al sole, Report, Turisti per caso, Blitz, Quelli della notte…Ogni tanto lo propongono per la direzione generale. Poi niente. Anche questa volta. Niente. Dice: “Torno nelle catacombe”. Nelle catacombe, dove fa programmi che vanno nella notte tarda o al mattino presto. Come si sta nelle catacombe? “Nemmeno male”, dice. “Dalle catacombe sono usciti uomini che qualcosa hanno fatto nella storia del mondo”. Ogni tanto ti tirano fuori…“Quando hanno bisogno di qualcosa che costi la metà e renda il doppio”. Comunque lavori… “Lavoro? Agrodolce, la lunga serialità siciliana, fa quasi gli ascolti di “Un posto al sole”. “La storia siamo noi” è arrivata al 21% di share”.
 
Narciso come al solito. Lo dicono tutti: Minoli è un narciso.
 
“Sai che cosa ho fatto una volta per capire se ero narciso? Ho smesso di fare Mixer. Ho deciso di non andare in onda per capire se ero libero da questa droga”.
 
Eri libero?
 
“Ero libero. Ce l’ho fatta a vivere senza Mixer”.
 
Non sei narciso.
 
“Forse lo sono. Ma è una cosa che riesco a gestire. Ho sempre avuto la consapevolezza che è lei, non sono io, la matrice della fama”.
 
Lei chi?
 
“Lei, la televisione”.
 
Se sei un divo la colpa è della tv…
 
“Non sono divo. Niente mondanità e niente feste”.
 

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Gianni Minoli ha ormai superato le cinquecento puntate di Mixer. Ha al suo attivo decine di programmi di successo come capostruttura, da “Aboccaperta” a “Quelli della Notte”. Con “Sette” ha accettato di parlare dell’attuale momento della televisione pubblica e privata.

Che cosa pensi dei telegiornali?

Il Tg 1 di Vespa è partito con delle intenzioni ottime. Poi si è fermato, è rimasto in mezzo al guado. Il Tg 3 è il compatto, può giocare di rimessa su tutto. Curzi è riuscito a costruire una squadra. Il Tg 2 è quello che ha maggior bisogno di riprogettarsi.

Forse perché il Psi è il partito che maggiormente soffre in questo momento?

Non so. Che il Psi soffra in questo momento è sicuro. Che ciò si riverberi dentro il Tg 2 non lo posso sapere.

Chi nomina il direttore della Rete Due 2?

Io credo che oggi nessuno sia in grado di nominare nessuno.

Alla stessa domanda, tempo fa, rispondesti senza tentennamenti Craxi. Perché adesso la risposta è diversa?

No, non è diversa. Certo sarebbe sempre Craxi a nominarlo. Ma le mediazioni, le riflessioni che lo porterebbero alla decisione credo che dovrebbero essere più complete.

Tu sei socialista…

Io ho avuto ed ho un rapporto di grande amicizia, umana ed intellettuale, con Claudio Martelli che considero uno dei politici più atipici che esistano in Italia. Quando ho incontrato Martelli non era nessuno, era agli inizi della sua carriera politica.

Adesso Martelli sta prendendo le distanze da Craxi. Come risolvi questo problema?

E’ un problema loro, non mio. La logica per la quale uno si può sentire più vicino a Martelli o a Craxi è una logica tribale.

Eppure è la logica seguita da tutti…

Ma io non l’ho mai accettata. Forse è per questo che non sono diventato mai direttore di niente.
Comunque ci si schiera…

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