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Enrico Mentana, direttore del Tg5, ex craxiano, definito da tanti, chissà perché, giovane rampante del giornalismo italiano. Sapevo delle sue ottime frequentazioni con i membri dell’Old Boys Net teorizzato da Alberto Ronchey. E se avesse negato l’esistenza dell’Old Boys Net, gli avrei chiesto del Club di Berlino. Quando gli ho telefonato per chiedergli l’intervista ha risposto: no. Dovevo aspettarmelo. Un lungo, tenace e meticoloso lavoro ai fianchi durato settimane. Poi ha ceduto.

Enrico, perché non volevi accettare questa intervista?

Questa è una serie fortunata e interessante…

Inizio prudente. Grazie, comunque anche a nome del direttore.

Leggendo le interviste mi sono detto: “Non vorrei essere al posto degli intervistati”.

E perché mai?

Mi è sembrato un grande atto di pavoneggiamento collettivo. Eccoci qua. Ecco quelli che hanno occupato la cabina di regia.

Tutto questo era nato…

Era nato da Ronchey. Ma sarebbe nato se da bambino Giuliano Ferrara non fosse stato sulle ginocchia di Alberto Ronchey, corrispondente da Mosca, amico di suo padre? Se le vite di Ronchey e di Paolo Mieli non si fossero intrecciate nella fortuna editoriale di entrambi, prima alla Stampa e poi al Gruppo Rizzoli?

Ronchey parla di una piccola lobby che si autoprotegge: Galli Della Loggia, Rinaldi, Briglia, Sabbatucci, Liguori, Ferrara, Mieli.

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[csf ::: 10:22] [Commenti]
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Non ne vuole sapere di essere il megafono di Berlusconi e continua a fare il suo Tg5 come non fosse un prodotto Fininvest. Non solo: si arrabbia anche, e minaccia le dimissioni, se gli altri Tg di Sua Emittenza, come il Tg4 di Emilio Fede, prendono parte alla campagna elettorale di Forza Italia. Che cosa sta succedendo? Enrico Mentana, che quando era alla Rai era accusato di essere un lottizzato craxiano, difende la sua autonomia, fa l’eroe, viene sbertucciato da Giuliano Ferrara che lo invita a rientrare nei ranghi, critica la decisione di Berlusconi di presentarsi alle elezioni e disegna una linea di demarcazione tra l’imprenditore di genio e il leader politico. E Berlusconi non lo tocca, non lo sgrida, non lo mette in difficoltà come ha fatto con Montanelli. Dicono i maligni: Mentana è la foglia di fico che serve alla Fininvest per nascondere le sue vergogne.

 

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