Irene Pivetti - (letta 46.639 volte)

Fra qualche settimana la Sacra Rota dichiarerà che il matrimonio di Irene Pivetti con Paolo Taranta non è mai esistito perchè lei non voleva figli. Finalmente l’Irene sarà di nuovo una ragazza da marito.
Finirà anche questa aria di mistero attorno alla sua vita sentimentale? Sapremo finalmente qual è stato il suo primo amore? E i suoi fidanzati prima e dopo il matrimonio? Chi sarà il fortunato che riuscirà a farla palpitare d’amore?

Leggi tutto »

[csf ::: 00:00] [Commenti]
Share
  
Pier Luigi Celli - (letta 9.495 volte)

Lo avevano appena licenziato da capo del personale della Rai. Ci incontrammo a Bologna. Poco tempo dopo licenziarono me da direttore di “Cuore”. Una conoscenza nata sulla base di un comune destino di trombati. Ecco perché ci diamo del tu. Parliamo per tre ore all’ultimo piano del palazzone Rai di viale Mazzini, quello imbottito di amianto. Pier Luigi Celli, direttore generale della Rai, fa finta di essere vecchio, di amare la maturità. In realtà ha la grinta e la determinazione di un neonato ben nascosta dietro un mezzo sigaro che mastica in continuazione, un eloquio pacato e sereno, un’aria da filosofo prestato temporaneamente al crudele mondo dei manager. Ha avuto una giornata dura: da fuori arrivavano da giorni echi di governi in crisi; dentro si percepivano agitazione, distinguo, disimpegni . Celli ha chiamato tutto il top management Rai e ha fatto una scenata delle sue. Alla sera lo trovo ancora con la mente e il pensiero rivolti alla riunione chiarificatrice. “In Rai”, dice, “c’è sempre una certa tendenza a leggere in anticipo i segni di cambiamento. Allora ho convocato tutti e ho detto: fa leggermente schifo il modo in cui si cerca di riorientarsi prima ancora che siano cambiate le cose”.

Proprio così hai detto? “Fa leggermente schifo?”

Proprio così.

Ti sei arrabbiato molto?

No. Quelli che cambiano idea mi danno molto fastidio ma li capisco. Quando uno ha paura non c’è niente da fare. Il coraggio non è una virtù in Rai. Molti non lo hanno mai esercitato: sono vissuti in un periodo in cui quello che premiava era la fedeltà, quello che garantiva era l’affiliazione.

Leggi tutto »

[csf ::: 09:19] [Commenti]
Share
  
Pierluigi Battista - (letta 22.435 volte)

La sua rubrica si chiama Parolaio. Il lunedì, quando compare sulla Stampa, gli intellettuali di tutta Italia corrono a vedere se c’è il loro nome. Se c’è, è un guaio. Pierluigi Battista è una vipera. Usa il suo linguaggio soft ed elegante per seminare zizzania, attizzare polemiche, inchiodare i narcisi alle loro vanità, svelare gli errori prodotti da quella che definisce «la spocchia dei possessori di un ego troppo arroventato». Pierluigi Battista ha 44 anni. Il ’68 lo ha sorpreso al liceo Mamiani di Roma. La ventata di libertà lo convogliò in un gruppetto, Unità operaia, marxista-leninista.
Poi il Manifesto. Poi la rottura con la sinistra, la scoperta di Pannella e dei radicali. Per gli ex compagni diventò un traditore come Giuliano Ferrara, suo amico e «fratello maggiore», che lo ha portato con sé, condirettore, nella veloce avventura di Panorama. L’inchiesta di Sette sulla generazione che non sa invecchiare e sull’ old boys net individuata da Alberto Ronchey approda a lui. Consapevole che, nella migliore delle ipotesi, Battista dirà che tutto ciò che abbiamo scritto è privo di senso, lo incontro dalle parti di piazza Mazzini dove scopriamo comuni radici di oratorio (Cristo Re) e di scuole medie (Col di Lana).

Leggi tutto »

[csf ::: 00:00] [Commenti]
Share
  
Mita Medici - (letta 27.986 volte)

Silvia Ronchey, la scorsa settimana, ha lanciato un sasso con violenza sulla testa dei cinquantenni. Intervenendo nell’inchiesta avviata con l’intervista a suo padre Alberto, ha parlato di una generazione fregata, la sua, quella dei quarantenni ai quali i cinquantenni sessantottini hanno reso la vita difficile tagliando loro tutti i ponti, occupando tutti i posti, approfittando di una classe dirigente corruttibile e paurosa. Nel mondo dell’informazione e in quello della scuola ha detto Silvia Ronchey, docente di storia bizantina all’università di Siena – la generazione fregata ha dovuto lottare duramente per conquistarsi un suo spazio e quasi sempre ha perso. Lo stesso fenomeno si è verificato in altri ambiti? Per esempio nel mondo dello spettacolo?
Mita Medici, nel 1968, era già un fenomeno. Era la ragazzina del Piper, simbolo di una gioventù libera e sfrenata. Da allora ha recitato, cantato, ballato. In tetaro, in cinema, in televisione. Oggi, cinquantenne, approda per la prima volta nel ruolo della mamma, in “Un posto al sole”. Anche lei ha contrinuito a tagliare l’erba sotto i piedi della generazione fregata?

Non mi pare proprio. Nel cinema sono stati i Mastroianni, i Tognazzi, le Vitti, le Melato ad occupare e a guardarsi bene dal dare spazio ai successori e dal creare un seguito. La generazione dei cinquantenni come me, in teatro e al cinema, manca proprio. I cinquantenni non esistono. Si salta ai quarantenni, Fantastichini, Castellitto, Ghini.

Leggi tutto »

[csf ::: 17:39] [Commenti]
Share
  
Paolo Bonanni - (letta 3.987 volte)

Sembra proprio che abbia trovato la formula giusta, almeno ai primi dati. Il giornale, “Capital”, un mensile che aveva fatto fortuna raccontando gli stili di vita dei manager, aveva il fiato grosso. Lui lo ha rivoltato come un guanto e ha triplicato le vendite: centosettantamila copie, un botto aiutato da una campagna di comunicazione imponente, ma sempre un botto. Il mago è Paolo Bonanni, 49 anni, fino a ieri famoso per essere il direttore di “Max”, quel mensile che nacque con un’immagine un po’ ambigua, strizzando l’occhio al mondo gay (i maligni lo avevano orrendamente ribattezzando “Frox”) ma che in realtà era semplicemente l’immagine narcisistica del suo inventore, un grande creativo, Paolo Pietroni (slogan: “Io esiste”). E che Bonanni aveva trasformato in un giornale per la generazione dei 18/35enni gradevolmente attratti da splendide e famose gnoccolone nude e da un giornalismo senza tante riverenze.
Ora “Capital” abbandona gli status symbol e non ci dice più quale orologio comprare per somigliare a Gianni Agnelli. “Ne farò un giornale generalista e generazionale”, spiega Bonanni. Tradotto in soldoni: si occuperà di tutte le cose di cui si occupano i 35/50enni che non hanno più il mito del successo a tutti i costi, non sono alcolizzati da lavoro, non pensano che “comandare è meglio che fottere”. Pensano invece alla qualità della loro vita, pensano a spendere bene i loro soldi. Ma esistono? O sono solo grandi teorizzatori e poco praticanti? “Certo che esistono”, spiega Bonanni. “Ce ne sono sempre di più che passano dal dire al fare”.

Leggi tutto »

[csf ::: 17:43] [Commenti]
Share
  
Stefania Ariosto - (letta 3.605 volte)

Stefania Ariosto e Antonio Di Pietro nello stesso movimento politico, l’Italia dei valori. Una bella coppia, sostengono le destre garantiste: ecco la prova che dietro l’accanimento contro Forza Italia c’è un complotto. La grande accusatrice era mossa da fini politici. E adesso esce allo scoperto. Signora Ariosto, ci racconti come è andata. Colpo di fulmine ideologico? “Ho sempre stimato Di Pietro. Mi riconosco nei valori che sono alla base del suo movimento”.

Quando si è iscritta?
Prima delle vacanze estive.
E non si è saputo nulla?
Io sono persona riservata. Preferisco tacere.
Tacere? Ma che cosa dice signora!
Lo so. La gente ormai mi vede solo come testimone, come una che parla. Ma io sono timida e di poche parole.
Ha pagato una quota?
Cinquantamila lire.

Leggi tutto »

[csf ::: 09:14] [Commenti]
Share
  
Zucchero Fornaciari - (letta 11.389 volte)

Ha chiamato suo figlio Blu. Ha chiamato la sua nuova canzone Blu. Ha chiamato il suo nuovo album Blue Sugar. Il 5 novembre invaderà i mercati mondiali, andrà in testa alle classifiche. Tutto previsto. I dieci milioni di album venduti finora da Zucchero Fornaciari diventeranno 11, poi 12, poi 13. Come al solito. I ragazzi di tutto il mondo spenderanno qualcosa come 100 miliardi per non perdersi le nuove undici canzoni di Zucchero. Poi comincerà il tour. Duecento concerti: primo a febbraio, ultimo a dicembre, alle soglie del Duemila. Niente di nuovo. Zucchero è il cantante italiano più venduto al mondo dopo Eros Ramazzotti e Boccelli. “Come sarebbe a dire niente di nuovo?”, si ribella Zucchero. “E’ tutto nuovo. Nei contenuti: ho smesso di piangere mia moglie Angela. Nella musica: è il disco più internazionale che ho fatto. E’ il più rock, il meno rithm & blues. C’è sempre la matrice soul, c’è molto delta del Mississippi, ma c’è anche molta contaminazione moderna, ci sono i Verve, i Radiohead”. Mi armo di finto sguardo intelligente e annuisco.

Parliamo dei contenuti. Ha smesso di piangere sua moglie Angela? Non l’ama più?
Rimane la donna più importante della mia vita. Ma è una parentesi chiusa. Non scriverò più canzoni come “Non ti sopporto più”, “Eppure non t’amo”, “Neppure una donna”, storie di amori tribolati. Sopita la grande passione, sono venute fuori le mie radici, l’Emilia, la mia vita quando avevo 11 anni, la solarità della mia infanzia.
Un album di ricordi.
Una metafora sbiadita. Ricordi di sapori, di colori. Simbolismi. Una ballata di amore e di speranza. Se leggi tra le virgole, i testi hanno continui doppi sensi.
Come quando dice “i miei ricordi di seghe, fossi e rane”?
Sembrano sempre storie d’amore. Ma possono anche essere paesaggi. “Chiara come un bel sole d’inverno”: è una donna? E’ l’Emilia?
Lei abita da una vita in Toscana…
L’Emilia la sento ancora come casa mia. Li ci sono i miei compagni di gioco. Ci sono Marco, Riccardo, Corrado, il toro della Barisella…
Come era lei da ragazzino?
Ero un bambino positivo, un capobranco allegro, forte. Gli altri avevano le crisi mistiche, le depressioni, le grandi domande, chi sono, da dove vengo, dove vado. Io no. Forse ero un poco ritardato.
Neanche una crisi mistica?
A 35 anni. Chi sono, da dove vengo, dove vado? A 35 anni.
Diciamo che era un ragazzino normale.

Leggi tutto »

[csf ::: 10:10] [Commenti]
Share
  
Maria Grazia Cucinotta - (letta 4.797 volte)

Sabrina Ferrilli nuda. Sulla copertina di “Max”. E’ questa la nuova via indicata alle giovani attrici italiane per rimanere sulla cresta dell’onda? Che cosa farà per controbattere l’audace mossa la sua rivale Maria Grazia Cucinotta? Si spoglierà anche lei? Gli interrogativi non possono rimanere senza risposta. Apriamo il dibattito e diamo la parola a lei.
Signora Cucinotta, ha visto che cosa ha fatto Sabrina?
Sinceramente, mi era sfuggito.
E adesso?
Adesso niente. Resto delle mie idee.
E cioè?
Sono sulla cresta dell’onda ormai da molto tempo e la gente mi accetta così. Vestita.
E’ polemica?
Ma per carità. Ognuno gestisce il proprio corpo come crede. Ed è meglio così. C’è più varietà.

Leggi tutto »

[csf ::: 17:21] [Commenti]
Share
  
Serena Grandi - (letta 15.117 volte)

A Venezia per il Festival del Cinema c’è anche lei, la bella e prosperosa Serena Grandi. Fa la mamma di Freccia, il protagonista del film di Ligabue. Da diva sexy a mamma, un bel passaggio per un’attrice che esplose con "Miranda" di Tinto Brass e che oggi, a 40 anni, sembra ancora una ragazza. 40 anni o 41? O 42 come dicono alcuni giornali?

Leggi tutto »

[csf ::: 00:00] [Commenti]
Share
  
Claudia Mori - (letta 15.605 volte)

Claudia Mori e Adriano Celentano. Una coppia affiatatissima, almeno all’apparenza. La coppia più bella del mondo. Poi a un certo punto fra i due compare, sui giornali specializzati in gossip, Ornella Muti, l’amante. E’ la fine? Passano alcuni mesi e la coppia Mori-Celentano si ricompone, cementata più di prima. Celentano torna all’ovile. Claudia Mori dimentica. La famiglia, la fede, l’amore sono più forti di tutto. Il tradimento viene superato. Vince il perdono.

Allora, signora Mori, bisogna perdonare?

Bisogna perdonare. Almeno la prima volta. La seconda si può perdonare con fatica.

La terza?

La terza no. La terza volta è troppo. Se il tradimento è un incidente di percorso, si può superare. Se diventa una pratica costante il perdono perde significato. Vuol dire che non esiste la coppia. Che senso ha rimanere insieme a una persona che tradisce continuamente il nostro amore?

Tra lei e Adriano come andò. Era vero quello che scrissero i giornali?

La persona potrebbe non essere quella di cui si parlava ma il fatto è successo veramente. E noi siamo stati molto bravi a superarlo.

Come lo scoprì?

Leggi tutto »

[csf ::: 09:54] [Commenti]
Share
  
Cerca
Protagonisti