Ritanna Armeni - (letta 34.072 volte)

Liberazione contro Manifesto. Una polemica che non ha sconvolto l’opinione pubblica ma ha infiammato, per un breve periodo, l’estrema sinistra. In apparenza grande politica. Il ruolo di Bertinotti, la posizione di Rifondazione, l’ascesa di Cofferati. Sotto sotto un banale problema di concorrenza editoriale, secondo Ritanna Armeni, ufficio stampa di Bertinotti. Il tutto condito da spocchia. "La solita spocchia", spiega Ritanna, "che il Manifesto usa nei confronti di Rifondazione". Cerchiamo di spiegare. Perché il Manifesto ce l’avrebbe con voi?

"Una vecchia storia. Risale alla fondazione di Liberazione quotidiano. Prima, il quotidiano di riferimento di Rifondazione era il Manifesto".

Leggi tutto »

[csf ::: 00:00] [Commenti]
Share
  
Mauro Mazza - (letta 5.760 volte)

Quando il Tg2, nella rigida applicazione dello spoils system e della lottizzazione fu affidato alle cure della destra molti gridarono allo scandalo. In 40 anni di Tv non era mai successo. Direttore diventò Mauro Mazza, fino ad allora vicedirettore del Tg1 in quota An, giornalista iniziato alla scuola del Secolo d’Italia. A nove mesi di distanza sono molti a sostenere che il Tg2 sarebbe in testa in una virtuale gara di obiettività tra telegiornali. Tutto ciò per opera di un postfascista? Mazza precisa: «Io non ho mai fatto politica attiva. Posso essere definito, al massimo, “ex redattore del giornale dell’Msi”».

Leggi tutto »

[csf ::: 00:00] [Commenti]
Share
  
Luca Giurato - (letta 31.900 volte)

Quando incontri Luca Giurato rischi la vita. Ti viene incontro con un grande sorriso, ti abbraccia, ti bacia alzandoti da terra, ti pastrugna e ti dice che è felicissimo di incontrarti, che ti stima moltissimo, che sei un collega simpaticissimo e che il tuo ultimo articolo è bellissimo. In mezzo a questa slavina di superlativi Luca Giurato, giornalista, ex vicedirettore del Tg1, ex direttore del Gr1, oggi conduttore del programma ultramattiniero Uno Mattina ha una parola buona per tutti, un complimento stupendo per ognuno. Adulare tutti vuol dire non adulare nessuno? Vuol dire essere gentile e basta? Luca, sei un adulatore?

Leggi tutto »

[csf ::: 00:00] [Commenti]
Share
  
Claudio Rinaldi - (letta 9.438 volte)

Con un suo articolo ha messo in crisi la giovane associazione di Libertà e Giustizia che si diceva voluta, ispirata e guidata da Carlo De Benedetti, editore del gruppo Espresso-Repubblica. «Ho usato probabilmente due aggettivi di troppo», spiega Claudio Rinaldi, 56 anni, ex direttore dell’Europeo, di Panorama e dell’Espresso.

Leggi tutto »

[csf ::: 00:00] [Commenti]
Share
  
Arturo Diaconale - (letta 25.272 volte)

Mimun o Mentana, chi butti giù dalla torre? «Mentana, senza pietà». Con Arturo Diaconale, direttore de L’opinione, mini quotidiano di aria liberale, decidiamo di partire dal fondo, dal gioco della torre. Nel suo ufficio romano di via del Corso, sede della redazione del giornale e della società con la quale organizza convegni politico-culturali, cominciamo a buttar giù gente dalla torre. Solo dopo – abbiamo deciso – parleremo di voltagabbana, di leccapiedi, e del suo passato alla redazione romana del Giornale di Montanelli quando insieme a Guido Paglia, Andrea Pucci e Antonio Tajani cercavano di indirizzare verso i socialisti un giornale che il grande Indro voleva molto polemico nei confronti di Craxi e soci. Allora Diaconale, perché butti Mentana? «Perché è uno che crede di essere il migliore di tutti. Ha un incredibile complesso di superiorità. Con lui ho avuto mille scazzi. Una volta mi disse, in un dibattito: “Come ti permetti di dare lezioni di democrazia a me?”. Ma chi sei? Dahrendorf? Lo mandai a quel paese».

Leggi tutto »

[csf ::: 00:00] [Commenti]
Share
  
Maria Laura Rodotà - (letta 82.271 volte)

Sia chiaro. Quello che segue è un clamoroso conflitto di interessi. Maria Laura Rodotà, direttrice di Amica, ha cominciato a fare la giornalista, come stagista, nel giornale che allora dirigevo, Panorama Mese. Suo padre Stefano è un mio amico, e fu lui a mandarmela. Sua madre Carla ebbe da me l’incarico di curare una rubrica sulla giustizia per l’Europeo.

Leggi tutto »

[csf ::: 00:00] [Commenti]
Share
  
Aldo Grasso - (letta 5.471 volte)

Il mondo televisivo È disabituato alla critica.
non c’erano finora critici combattivi?
Ce ne sono stati e di bravissimi. A cominciare dal più bravo di tutti che era Achille Campanile.
E allora?
Allora, a prescindere dai critici, la televisione sui giornali È sempre stata vezzeggiata e coccolata. La stampa ha sempre sostenuto la televisione, sempre e comunque.
E perché?
Perché ha sempre avuto un complesso di inferiorità enorme. Anche quando in televisione andava qualche brutto programma, la stampa comunque gli dava il sei politico.
Adesso nessuno È disposto a dare il sei politico. Forse perché la stampa non ha più complessi di inferiorità…
Quelli della televisione sono viziati, assolutamente viziati. Se qualcuno facesse il rapporto quantitativo fra articoli usciti a sostegno dei programmi televisivi e quelli leggermente, dico leggermente, di critica, scoprirebbe una sproporzione enorme, siamo 100 a uno.
C’È un motivo?
Il filone più importante di informazioni sulla televisione È così tituito dalle conferenze stampe. E’ ovvio che il clima delle conferenze stampa sia sempre un clima euforico, positivo, al limite del capolavoro, delle lodi iperboliche.
Hai citato Campanile. Io ricordo anche Saviane…
E Buzzolan! Ma quando c’È stato qualche critico severo nel confronti della tv, È sempre stato in qualche modo demonizzato. Di Buzzolan si diceva: “Si, poverino, È innocuo, con quella sua mania del teatro, della cultura. Poveribno Buzzolan!”
E di Saviane?

Leggi tutto »

[csf ::: 10:25] [Commenti]
Share
  
Candido Cannavo’ - (letta 40.881 volte)

Da qualche mese, da quando ha lasciato la direzione della Gazzetta dello Sport, ha fatto dipingere le pareti di una stanza tutte di rosa e si è installato nell’austera ala dirigenziale del gruppo Rcs, in via Solferino. Candido Cannavò, 72 anni, giornalista da più di mezzo secolo, ha diretto la Gazzetta dello Sport per 19 anni, fino al 1° marzo di quest’anno, quando ha lasciato la poltrona di direttore a Pietro Calabrese. E subito si è messo a scrivere il libro della sua esistenza, “Una vita in rosa, 50 anni di personaggi, avvenimenti, incontri, storie”. Una vita durante la quale ha fatto diventare la Gazzetta il quotidiano sportivo più venduto in Europa e, per un periodo di tempo, anche il quotidiano più venduto in Italia. Come è stato possibile? La televisione non doveva uccidere la stampa sportiva? “I miei colleghi alla fine degli anni Cinquanta dicevano: “Cambio mestiere, non ci sarà più spazio per noi””, spiega Cannavò. “E invece…”

Leggi tutto »

[csf ::: 00:00] [Commenti]
Share
  
Alessandro Feroldi - (letta 24.005 volte)

Vittorio Emanuele di Savoia torna in Italia e puntuale nelle librerie arriva il libro. ”Lampi di vita”, si chiama. ”Storia di un principe in esilio”. Però non l’ha scritto lui. Lui ha solo parlato. Alessandro Feroldi ha preso appunti, ha registrato e ha trascritto. Giornalista della Rai, proveniente da una famiglia bene della Milano colta, imparentato, da parte di moglie, con i Bulgari, Feroldi si è immerso nella vita del principe e ne è uscito con 238 pagine di ricordi, e una cinquantina di fotografie inedite.

Leggi tutto »

[csf ::: 00:00] [Commenti]
Share
  
Sergio Valzania - (letta 6.470 volte)

Un personaggio si aggira per il Web, Sergio Valzania, direttore di Radio Due e di Radio Tre. Appelli partono da ogni dove e arrivano in ogni dove. Attenzione! Valzania sta distruggendo l’identità di Radio Tre! La rete della cultura! La rete della sinistra! Il primo appello è partito il giorno stesso della sua nomina a capo della Terza Rete. Firmato da tanti intellettuali. “Se me l’avessero chiesto”, disse candidamente e provocatoriamente Valzania, “avrei firmato anche io”.

Leggi tutto »

[csf ::: 00:00] [Commenti]
Share
  
Cerca
Protagonisti